STORIA
LA STORIA
La storia della Tenuta e della Villa Marchesi Gondi detta Villa La Quiete
La tenuta Agricola San Cresci risulta essere appartenuta fino dal 1100 alla famiglia Gondi il cui stemma presenta tutt'oggi un braccio che impugna una mazza d'arme, che sovrasta lo stemma, vero e proprio, con due mazze d'arme la croce di Sant'Andrea con sotto il cartiglio che reca il motto di famiglia "non sine labore".
I Marchesi Gondi costruirono il primo insediamento a San Cresci in Valcava nel 1100 a Vitignano, in una delle 8 case coloniche della Tenuta Agricola San Cresci, per spostarsi nel 1300 nella colonica di Spedale con annessi agricoli e infine nel 1.500 nella Villa Marchesi Gondi detta Villa la Quiete come oggi si rileva con accanto una fattoria e una casa colonica.
Nel 1449 risulta che i Marchesi Carlo e Mariotto Gondi si salvarono dalla peste, che colpì Firenze mietendo innumerevoli vittime, perché rifugiatisi nella loro tenuta Agricola San Cresci in Valcava.
La famiglia dei Marchesi Gondi detenne la proprietà fino alla metà del 1700 quando le due figlie di Ferdinando Alessandro Gondi, Elisabetta e Caterina entrarono in convento alla congregazione delle “Minime Ancille della SS Trinità” dette Montalve nel 1.759 portando in dote tutta la proprietà di SAN CRESCI, più vasta di quella oggi residua, con atto redatto dal notaio Giuseppe Maria Gamucci, che divenne così la residenza estiva dell’educandato e fonti di provviste alimentari per l’agricoltura e le attività boschive ivi esercitate. Le due sorelle scomparvero nel 1770 e la Tenuta rimase di proprietà delle Montalve.
La storia della famiglia dei Marchesi Gondi, sia in Italia che in Francia, è stata pubblicata in un recente volume dal titolo
GONDI UNA DINASTIA FIORENTINA E IL SUO PALAZZO
edito nel 2013 da Polistampa – Firenze a cura di Gabriele Morolli e Paolo Fiumi.
Il volume riporta in calce un’ampia bibliografia utile per coloro che intendono approfondire l’argomento.
LA STORIA DELLA TENUTA E DELLA VILLA MARCHESI GONDI DETTA VILLA LA QUIETE
PERIODO ETRUSCO
La Tenuta Agricola San Cresci in Valcava risulta popolata dagli Etruschi fin dagli anni 400-300 A.C. documentata dai ritrovamenti sul Monte Giovi, alle cui pendici si colloca la Tenuta, dei reperti di insediamenti significativi i cui scavi sono ancora in corso da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici.
Sarcofago degli sposi
PERIODO ROMANO
Dopo gli Etruschi l’area era transitata dai Romani e in senso contrario da Annibale con i suoi Elefanti.
Nel 280 D.C. viene decapitato San Cresci riconosciuto il cristianizzatore del Mugello e ucciso per la mancata abiura alla sua Fede.
Nell’anno successivo 281 D.C. fu decapitato San Cerbone suo successore per gli stessi motivi.
San Cresci
Verrazzano bridge - New York
PERIODO MEDIOEVALE
A Sagginale sul fiume Sieve il ponte che la attraversa è denominato ancora oggi il “Ponte Annibale” e la strada che si inerpica da Sagginale a San Cresci è una strada Romana che proseguiva per Firenze – Siena – Viterbo – Roma. Successivamente passato il Medioevo la Tenuta ha dato i natali ai Marchesi Gondi.
Ponte di Annibale a Sagginale
PERIODO DEL RINASCIMENTO
FAMIGLIA GONDI (1100 - 1700)
Secondo la tradizione, la famiglia Gondi discende dai Filippi, che Dante annovera nel Paradiso, fra i più antichi abitanti di Firenze. Essi furono investiti della carica di Cavalieri da Carlo Magno.
Fu capostipite della casata Orlando di Bellicozzo che nel 1197 faceva parte del consiglio del Comune.
La famiglia trasse il suo cognome da un suo bisnipote Gondo di Ricovero che troviamo tra i firmatari di un trattato tra la Repubblica Fiorentina e Genova nel 1241, originari di San Cresci in Valcava, in Mugello.
Raggiunsero le più alte cariche, 18 priori tra il 1436 e il 1530, fino a quella suprema di Gonfaloniere di Giustizia, a Firenze, mentre in provincia furono Podestà di Prato, Pistoia, Scarperia, Castelfiorentino, Val d'Era e Montepulciano.
Nel 1460 Giuliano il Vecchio fu ambasciatore a Urbino e servì, in qualità di tesoriere, il Re Alfonso di Napoli. Nel 1468 ottenne la Suprema Magistratura di Alto Priore e Signore della Repubblica.
Il Re Alfonso di Napoli prestò il suo architetto preferito, Giuliano da Sangallo per la progettazione e la realizzazione del Palazzo e della Cappella in Santa Maria Novella. Il Re gli concesse inoltre il titolo di Duca ma Giuliano rifiutò, accettò solo di usare la corona ducale in memoria di questo episodio.
Dante Alighieri
VERRAZZANO BRIDGE - NEW YORK
Giuliano inoltre accettò che il figlio nato l'8 Gennaio 1468 fosse portato a battesimo da Alfonso d'Aragona, primogenito del Re di Napoli Ferdinando I. Poiché Alfonso non poté andare alla cerimonia, delegò in sua vece Lorenzo il Magnifico, così il figlio di Giuliano fu battezzato Alfonso, Lorenzo Gondi.
Nello stesso periodo la famiglia ebbe un grande scambio di lettere fra Girolamo Savonarola e vari membri di questa famiglia alcuni favorevoli ed altri no. Le fortune del casato continuarono a crescere, e da battiloro diventarono banchieri con sede a Firenze, Lione, Napoli, Lisbona e Napoli e Siviglia.
Guido Baldo Antonio dodicesimo figlio di Antonio, fu il capostipite del ramo francese, e si trasferì a Lione per occuparsi della filiale della banca di famiglia, qui sposò Marie Caterine de Pierrevive, figlia di Nicola de Pierrevive, Ciambellano della corte francese. Caterina de’ Medici, futura regina di Francia, prese entrambi al suo servizio, soprattutto Antonio che fu il suo amministratore ed anche Maestro di Palazzo del Duca d'Anjou, suo sposo. Antonio mantenne questo incarico anche quando il Duca fu incoronato re con il nome di Enrico II.
Antonio è diventato famoso anche perché finanziò il I° viaggio di Giovanni da Verrazzano con cui il navigatore "Capitano d'Armata per l'India" scoprì la Baia di New York e la Florida.
Proprio per questo Giovanni da Verrazzano e suo fratello Gerolamo dedicarono un'isoletta all'imboccatura della baia di New York alla moglie di Antonio Gondi, Marie Caterine de Pierrevive, battezzandola "Pietra Viva" come si trova in una lettera scritta l'8 luglio 1524 al Re Francesco I.
Verazzano bridge - New York
Saint-Cloud
LA CONGREGAZIONE DELLE MONTALVE TRASFERITA ALL'
I GONDI PROPRIETARI DI VERSAILLES
Reggia di Versailles
La moglie di Antonio invece aiutò nella vita Caterina de' Medici consigliandole e disegnando per lei i "giardini all'italiana" come il Giardino delle Tuilleries.
Da Antonio e Marie Caterine nacque a Firenze il 4 novembre 1522, Alberto che il 4 settembre 1565 sposò Claudie Caterine di Clermont Dampierre, dama di Caterina, vedova di Jean de Annabout Duca de Retz. Questo matrimonio portò ai Gondi ricchezze e titoli, tanto che Alberto fu proprietario di una parte di Versailles. La famiglia dunque acquisì un ruolo nella società francese di tutto rispetto, tanto che lo stesso Carlo IX scelse Alberto, come suo rappresentante, nel matrimonio per procura con Elisabetta d'Austria figlia dell'Imperatore Massimiliano II.
Il 10 luglio 1573 il sovrano lo insignì del titolo di Maresciallo di Francia, inoltre divenne consigliere privato del Re, primo gentiluomo di palazzo.
I Valois offrirono al mercante-banchiere fiorentino alti incarichi amministrativi e grandi onori, segni tangibili della totale fedeltà offerta a ben 5 re: Enrico II, Francesco II, Carlo IX, Enrico III ed Enrico IV. Il Fratello di Alberto era Piero Gondi, primo Arcivescovo di Parigi, il cui monumento funebre, insieme a quello di suo fratello sono nella Cappella Gondi nell'abside di Notre Dame a Parigi. Il figlio di Alberto fu Filippo Emanuele Conte di Joigny, Capitano delle Galere, cioè ministro della marina, che prese come precettore per i propri figli San Vincenzo de Paoli. Suo figlio Gian Francesco Paolo Gondi fu nominato Arcivescovo di Parigi, poi Cardinale da Papa Innocenzo X, ma è ricordato soprattutto perché organizzò la fronda contro il Cardinal Mazzarino e per il suo libro di memorie.
I GONDI DI FRANCIA
Sempre al ramo francese appartenne Girolamo Gondi che nel 1543 ampliò l'Hotel d'Aulnay e ne fece un castello con un giardino di seicento ettari battezzandolo Saint-Cloud.
Sempre Girolamo fece ampliare la torre di Santa Maria Maggiore in via dei Pecori a Firenze, in un vero e proprio palazzo ed è proprio per quello che, il palazzo ora Orlandini del Beccuto viene chiamato dei Gondi di Francia. Il ramo francese, famoso nella storia di Francia per aver dato un Consigliere del re, un Primo Ministro di Stato, un Generalissimo di tutte le armate, sette Cavalieri dello Spirito Santo, un Generale delle Galere, due Ambasciatori, tre Cardinali e quattro Vescovi di Parigi; finì alla fine del seicento.
In Italia invece, la famiglia ha continuato a svolgere un'importante ruolo nella società fiorentina, si è imparentata con le maggiori casate d'Italia e di Francia quali i Savoia e gli Orleans, i Medici, gli Albizi, gli Antinori, gli Strozzi. Gli ultimi discendenti sono tutt'oggi proprietari del Palazzo Gondi in piazza San Firenze a Firenze e producono vino "Chianti Rufina" e olio "Extra vergine d’oliva" nelle loro antiche proprietà Tenuta di Bossi a Pontassieve e Fattoria di Volmiano a Calenzano in provincia di Firenze.
ELEONORA DE MONTALVO
Eleonora Montalvo - Napoleone Bonaparte
LE MINIME ANCILLE DELLA SS TRINITA’ DETTE SUORE MONTALVE
Le suore Montalve nascono a seguito dell’opera svolta dalla Venerabile Eleonora Ramirez de Montalvo nata il 6.7.1602 a Genova. Dopo la prima esperienza dal 1611 al 1620 nel monastero delle clarisse di Sant’Jacopo in Via Ghibellina a Firenze e il matrimonio con Orazio Landi patrizio fiorentino, nel 1626 raccoglie un gruppo di bambine orfane e povere, primo nucleo della Pia casa delle fanciulle del SS Sacramento.
Nel 1646 fonda ufficialmente la Congregazione per l’educazione di ragazze nobili delle “Minime Ancille della SS Vergine” detta anche “Della Divina Incarnazione” nel Conventino in Firenze.
Nel 1650 inaugura il Conservatorio delle Signore Montalve con sede nella Villa “La Quiete” in Firenze decorata da affreschi di Giovanni da San Giovanni del 1633, commissionati da Cristina di Lorena, tra i quali spiccaca “La Quiete che pacifica i venti”, che da il nome alla Villa.
Nel 1659 Eleonora di Montalvo muore nella Villa la Quiete a Firenze il 10 agosto dove viene sepolta nella chiesa del Convento.
Dopo la scomparsa di Eleonora di Montalvo le discepole continuarono l’opera di educandato per le figlie delle famiglie nobili fino agli anni successivi alla fine della II guerra mondiale ed arrivare agli anni 1990 quando per il venir meno delle vocazioni la Congregazione si scioglie.
In questi 300 anni e oltre si inserisce nel 1759-1770 la presenza fra le Ancille delle sorelle Caterina ed Elisabetta Gondi che portano in dote alla Congregazione la Tenuta di San Cresci in Valcava di Borgo San Lorenzo (FI).
Le suore Montalve furono riconosciute come Pubblico stabilimento di Educazione nel 1815 a seguito della situazione economica e bellica derivante dai moti rivoluzionari francesi conclusisi con la restaurazione dopo l’esilio di Napoleone Bonaparte.
Nel 1943 a seguito degli eventi bellici le suore e le educande si trasferirono nella Tenuta per scampare dagli orrori della guerra.Nel 1944 tutta la Tenuta venne utilizzata come rifugio della popolazione sfollata di Borgo San Lorenzo e del Mugello.
Nel 1992 la Tenuta passa all’Università degli Studi di Firenze e l’11.11.2013 è stato stipulato, a seguito di aggiudicazione di gara pubblica, il compromesso di vendita all’Agricola San Cresci S.r.l..
UNIVERSITA' STUDI DI FIRENZE
L’ordine laico delle Montalve divenne religioso a tutti gli effetti nel 1837 e con legge 5 febbraio 1992 n.176 è stata regolata l’estinzione del Conservatorio delle Montalve alla Quiete di Firenze.
Con decreto Ministeriale 15.9.1992 registrato alla Corte dei Conti il 9.12.1992 il patrimonio della Congregazione delle Montalve composto da elementi attivi e passivi è stato trasferito all’Università degli Studi di Firenze.
Acquisita la proprietà della Tenuta agricola San Cresci l’Università degli Studi di Firenze aveva in un primo tempo ipotizzato di trasferirvi alcuni Istituti della Facoltà di Agraria, ma con il tempo, la ristrettezza dei fondi disponibili ha modificato l’impostazione originaria e si è avviato il processo di dismissione.
In data 27/12/2002 e 28/02/2003 il Consiglio di Amministrazione dell’Università ha deliberato l’alienazione del complesso immobiliare della tenuta Agricola San Cresci in Valcava di Borgo San Lorenzo (FI).
Dopo l’esperimento di due aste pubbliche il Consiglio di Amministrazione dell’Università con deliberazione del 15.12.2006 ha inoltre rigettato le due offerte pervenute, a seguito della pubblicazione di un avviso di vendita mediante trattativa privata, in quanto ritenute non congrue.
In data 28.9.2007 il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Firenze ha accettato l’offerta formulata dall’Agricola San Cresci Srl a seguito di gara pubblica.
Nel periodo di tempo, dal 1992 al 2013, di oltre 20 anni la Tenuta è stata sottoposta ad atti vandalici, e gli immobili si sono lesionati e privati delle parti più significative.
E’ necessario ora procedere ad un profondo intervento di recupero per riportare la Tenuta alla sua fruibilità e splendore di un tempo.
Per renderla economicamente sostenibile occorre procedere a significative ristrutturazioni degli immobili, terreni e foreste, vie di accesso esistenti per adeguarli agli standard di sicurezza attualmente previsti.
Gli interventi saranno comunque volti alla salvaguardia dell’habitat esistente per rigenerare l’ambiente perduto e riportare la sostenibilità economica per i nuovi abitanti della Tenuta.